Manduria
Chiesa di San Francesco




Cenni Storici
Il convento di S. Francesco a Manduria nasce il 15 giugno 1474 come ci riporta il Breve "Piis Votis" con il quale Papa Sisto IV, accondiscendendo ai desideri del popolo manduriano, concesse di aprire un convento dei Frati Osservanti. Nel corso dei secoli il complesso ha subito diversi interventi di demolizione e riedificazione, ma sono certamente della fine del XV secolo il magnifico chiostro con il refettorio. La chiesa era rettangolare, non molto più ampia di quella attuale. Il complesso venne completato intorno agli inizi del Settecento con il campanile barocco.




Interno della chiesa
La facciata è datata 1773 perchè quella seicentesca era stata gravemente danneggiata dal terremoto del 1743. Agli inizi del 1800 venne completata con l'aggiunta della balaustra e del fastigio curvilineo barocco. L'interno è piuttosto grande e si compone di una navata rettangolare con sette altari laterali. il presbiterio, unico nell'architettura religiosa manduriana, è finemente intagliato con tre ordini di colonnine tortili e lisce con motivi floreali. Qui trova spazio una galleria di diciotto statuine lignee e mezzobusto provenienti da diverse botteghe. ça doratura di tutti i busti venne realizzata con il lascito del nobile spagnolo Gaspare Montesina in memoria del figlio minore morto prematuramente e fu terminata nel 1633, data riscontrabile sul fastigio del presbiterio.
Particolari della volta
Questa galleria di santi in preghiera adoranti l'Eucarestia fu realizzata in polemica con la RIforma Protestante, negatrice del culto dell'Eucarestia e dei Santi. Sull'altare maggiore si trova il crocifisso ligneo, scolpito poco dopo il 1693. Caratteristici sono il volto delicato, la barba folta e attentamente disegnata, la distribuzione dei capelli sulle spalle, il corpo modellato e anatomicamente descritto. Accanto al Crocifisso lo stesso artista scolpì anche le statue lignee dell'Addolorata e di San GIovanni e tre angioletti reggicalice. Mentre le statuine degli angeli andarono perdute, le due scultura furono tolte nel 1964 e collocate in due nicchie nel convento.




Coro ligneo
Di particolare interesse sia storico che artistico è il coro inferiore della chiesa con stalli lignei intersiati con eleganza e armonia, un manufatto di grande pregio, unico in tutta la Puglia, che però, a causa del tempo, rischia di andre perso.




Chiostro
A sud-est della chiesa il chiostro, distile tardo rinascimentale, è un esempio di perfetta armonia architettonica, disegnato da robuste colonne poligonali terminanti con capitelli a fiori sui quali si poggiano cinque ogive gotiche. Intorno al 1680 venne costruito un chiostro superiore inflettendo archi a tutto sesto su massicce colonne quadrate, senza alcun riferimento allo stile e alla geometria del chiostro inferiore. Le pareti del quadriportico sono decorate con affreschi che narrano episodi della vita di San Francesco d'Assisi, di Sant'Antonio da Padova, di San GIovanni da Capestrano e di San Pasquale Baylon. A questi si collega l'affresco situato in fondo al portico del coro oggi in parte restaurato, che rappresenta "l'Albero della Serafica Riforma di San Nicolò in Puglia". Il pittore dipinge la Serafica Riforma con un albero fronzuto i cui fiori sono quindici medaglioni con i ritratti di frati noti per la santità e il sapere.